"Quello che amo in una borsa sono tutte le cose femminili, belle e con un tocco di umorismo".

Lulu Guinness

venerdì 21 gennaio 2011

Non solo storia: i Bijoux in metallo...


Se facciamo una ricerca di quelli che sono i metalli di imitazione dobbiamo citare innanzitutto quelli che sono in grado di sostituire il prezioso per eccellenza ovvero l'ORO, raro e costoso prodotto fino a metà Ottocento nella Russia asiatica. Sono diversi i paesi del mondo in cui si fecero degli esperimenti per trovare una lega brillante e inalterabile da utilizzare per le montature delle pietre d'imitazione e catene per i ciondoli.
L'imitazione più notevole fu fatta in Inghilterra da Christopher Pinchbeck (1671-1732).
La lega prodotta si ottiene dal mescolamento dello zinco e del rame e da origine al pinchbech dal nome del suo inventore. I gioielli così ottenuti come le tiare con cammei, coralli o strass determinano la nascita delle imitazioni dell'imitazione. Le leghe che poi vengono prodotte sono inumerevoli come il metallo Leblanc o l'Oro di Monnhair. L'acciaio invece è utilizzato in sostituzione dei diamanti a partire dai primi del Settecento e tutt'oggi sono molto in voga anche sotto forma di borchie. Nel 1813 in seguito alla crisi bellica la principessa Marianna di Prussia invita le donne alla raccolta dell'oro in particolare anelli e li scambia con ornamenti in ferro sui quali vengono incise significative iscrizioni. Tale produzione aumenta soprattutto in Germania dove le fabbriche sono in grado di produrre numerosi pezzi. Il ferro è il materiale più duro e resistente per eccellenza. Per quanto riguarda la coloritura dei metalli fino al 1830 si usava ricoprirli con oro, argento e mercurio (procedimento tossico) In seguito si fecero degli esperimenti di doratura elettrogalvanica al mercurio con risultati meno soddisfacenti. Dopo 40 anni si cercò invano un metodo per colorare i metalli utilizzando la corrente elettrica e a partire dal 1854 saranno realizzati bijoux in oro a bassa caratura e non necessariamente preziosi. Nel 1850 si avvia la fabbricazione del doublè d'or ovvero una sottile lamina d'oro pressata e legata a un laminato di metallo (rame). Dopo la prima esposizione Universale a Londra (1851) si ritiene neccessaria la produzione meccanica dei gioielli di imitazione. Ma l'inclinazione all'ornamento personale sotto la regina Vittoria, di cui parleremo in seguito, fa nascere a metà Ottocento la figura del parurier, ovvero di un fabbricante o commerciante di ornamenti per la persona e di complementi non preziosi per gli abiti di abbellimento come : i bottoni, le fibbie e gli ornamenti per capelli. Da questo momento in poi i bijoux diventano degli oggetti alla moda immortalati da mille fotografie del tempo. Ciò che contava infatti era l'immagine degli ornamenti piuttosto che la sostanza del ritratto.
La prossima volta ( tra due appuntamenti) vi parlerò di un altro tipo di ornamento del tutto eccezionale! Seguitemi a presto!

1 commento:

  1. Ciao Veronica, piacere di conoscerti!
    Ho trovato il tuo commento da me e sono passata a curiosare: molto interessante questo post, non poteva non colpirmi!
    Tia uguro buon lavoro con il tuo blog e con i tuoi bijoux, a presto!
    cRy

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